mercoledì 29 aprile 2020

Quantità nella pandemia STEP#11

Illustrazione del coronavirus SARS-CoV-2
Ormai da settimane, la quotidianità di numerosissime persone in tutto il mondo dipende dalle quantità: è in base alla quantità di contagiati dal Covid19 che vengono prese le decisioni più rilevanti in questo periodo.
Innumerevoli precauzioni sono state adottate affinché questa quantità, dalla quale dipende il futuro immediato, giorno dopo giorno si riduca per consentire un graduale ripristino della normalità.

Cliccando sul link Monitoraggio, sarà possibile collegarsi ad una pagina che consente di visionare una grande quantità di dati riguardanti le quantità di questa tragica pandemia.




Link:
https://www.bing.com/covid/local/italy?form=C19ANS

Immagine:
https://it.wikipedia.org/wiki/Orthocoronavirinae#/media/File:SARS-CoV-2_without_background.png

domenica 26 aprile 2020

Una grande quantità di significati: linguistica

pŏpŭlus o pōpŭlus?


Pioppo
A prima vista i due termini potrebbero apparire scritti nello stesso modo, ma, aguzzando la vista, si nota che  differiscono per quantità vocalica: la vocale "o" del primo è sovrapposta dal segno di quantità breve (pŏpŭlus, pioppo in italiano), mentre quella del secondo termine dal segno di quantità lunga (pōpŭlus, popolo in italiano).     
Senatus PopolusQue Romanus





La quantità vocalica è "la durata relativa dell'articolazione e dell'emissione di un fonema".

Una grande quantità di gente: arti figurative STEP#09


"Il quarto stato", Giuseppe Pellizza da Volpedo, 1901, Museo del Novecento, Milano


https://it.wikipedia.org/wiki/Il_quarto_stato#/media/File:Quarto_Stato.jpg
https://it.wikipedia.org/wiki/Il_quarto_stato

venerdì 24 aprile 2020

Una grande quantità di scale: Eugenio Montale STEP#07

"Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale
Drusilla Tanzi ed Eugenio Montale
e ora che non ci sei è il vuoto a ogni gradino.
Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio.
Il mio dura tuttora, né più mi occorrono 
le coincidenze, le prenotazioni,
le trappole, gli scorni di chi crede
che la realtà sia quella che si vede.

Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio
non già perché con quattr'occhi forse si vede di più.
Con te le ho scese perché sapevo che di noi due
le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate, 
erano le tue."
Eugenio Montale, da "Xenia II" dalla raccolta "Satura"

Eugenio Montale ha dedicato questa poesia alla defunta moglie Drusila Tanzi. Il "milione di scale" è simbolo della grande quantità di esperienze quotidiane condivise e affrontate insieme nella vita coniugale.


 
Eugenio Montale

Fonti:
https://it.wikipedia.org/wiki/Ho_sceso,_dandoti_il_braccio,_almeno_un_milione_di_scale

Immagini:
in alto:
https://it.wikipedia.org/wiki/Drusilla_Tanzi#/media/File:Tanzi_Montale.jpeg
a lato:
https://it.wikipedia.org/wiki/Eugenio_Montale#/media/File:Eugenio_Montale.jpg

domenica 19 aprile 2020

Quantità e Anassagora

Anassagora
"Tutte le cose erano insieme, per quantità e piccolezza illimitate, giacchè anche il piccolo era illimitato. E stando tutto insieme, nessuna era distinguibile a causa della piccolezza: su tutte dominava l'aria e l'etere, essendo entrambe illimitate: infatti queste cose sono nella massa totale le più grandi per quantità e grandezza."
Anassagora di Clazomene, V secolo a.C., "Sulla natura", frammento I 


Fonte:

venerdì 17 aprile 2020

Una grande quantità di gente: Gatsby's party STEP#10


Come lo stesso narratore Nick Carraway descrive, tutta New York era solita prendere parte alle magnifiche e stravaganti feste che Gatsby organizzava ogni fine settimana. La quantità di gente che affolla la sua casa appare, fin dai primi secondi del video, smisurata. Le feste sembrano immotivate agli ospiti che non hanno mai ricevuto un invito e non hanno mai conosciuto il padrone di casa, tanto che attorno al loro scopo e al loro organizzatore si crea un alone di mistero. Gatsby, tuttavia, in mezzo a quella superflua grande quantità di sconosciuti, cerca disperatamente un solo volto.



Scena tratta dal film "The Great Gatsby" 2013, trasposizione cinematografica dell'omonimo romanzo di Francis Scott Fitzgerald.

giovedì 16 aprile 2020

Una grande quantità di significati: fisica

Werner Karl Heisenberg
In meccanica la quantità di moto di un oggetto massivo è una grandezza vettoriale il cui modulo si ottiene moltiplicando la massa dell’oggetto per la sua velocità e di cui la direzione e il verso coincidono con quelli della velocità.


Nel 1927 Heisenberg formulò uno dei principi fondamentali della meccanica quantistica, il principio di indeterminazione. Tale principio afferma che non è possibile misurare simultaneamente con esattezza sia la posizione che la quantità di moto di una particella.

Δx • Δpₓ ≥ ħ / 2

dove ħ è la cotante di Planck ridotta (ħ=h/2π)




Fonti: 

Immagine:

mercoledì 8 aprile 2020

Una grande quantità di "roba": Mazzarò STEP#06

"Le spigloatrici", Jean-François Millet, Musée d'Orsay, Parigi
Il viandante che andava lungo il Biviere di Lentini, steso là come un pezzo di mare morto, e le stoppie riarse della Piana di Catania, e gli aranci sempre verdi di Francofonte, e i sugheri grigi di Resecone, e i pascoli deserti di Passaneto e di Passanitello, se domandava per ingannare la noia della lunga strada polverosa, sotto il cielo fosco dal caldo, nell’ora in cui i campanelli della lettiga suonano tristamente nell’immensa campagna, e i muli lasciano ciondolare il capo e la coda, e il lettighiere canta la sua canzone malinconica per non lasciarsi vincere dal sonno della malaria: -Qui di chi è?- sentiva rispondersi: -Di Mazzarò-.” Sono le prime righe della descrizione degli incommensurabili possedimenti di Mazzarò, protagonista della novella “La Roba”, appartenente alla raccolta “Novelle rusticane” di Giovanni Verga. Fin dal principio della descrizione appare evidente la vastità e la copiosità dei possedimenti di Mazzarò. La fattoria “grande come un paese”, la vigna “che non finiva più”, l’uliveto “folto come un bosco” e i magazzini “grandi come chiese” sono solo alcune delle altre proprietà di Mazzarò. I suoi terreni sono così sconfinati che “pareva che fosse di Mazzarò perfino il sole che tramontava” e “pareva che Mazzarò fosse disteso tutto grande per quanto grande era la terra, e che gli si camminasse sulla pancia”. Il protagonista della novella viene introdotto gradualmente, descrivendo prima la grande quantità di roba di cui egli è in possesso, successivamente il suo aspetto fisico, la sua testa “che era un diamante” e le sue abitudini quotidiane, poi il modo in cui, con immensi sacrifici e sforzi, “colle sue mani e colla sua testa”,  era riuscito ad impadronirsi dell’amata roba, e, solo alla fine, la presa di coscienza che la terra “doveva lasciarla dov'era”. La roba, quella grande quantità di roba accumulata negli anni, tutto ciò che egli avesse, tutto ciò che l’avesse mai preoccupato e impegnato, nel momento della morte non avrebbe potuto andarsene con lui. Sorge quindi spontaneo domandarsi se la quantità che Mazzarò ha desiderato e accumulato nella sua vita sia veramente la quantità per cui lottare e struggersi nella quotidianità o se ci sia qualche altra forma di quantità, magari non materiale, per cui valga la pena affannarsi e faticare… “ai posteri l’ardua sentenza”.




Giovanni Verga
Fonte:
“ai posteri l’ardua sentenza” dal "V Maggio" di Alessandro Manzoni

Immagini:
in alto: "Le spigloatrici", Jean-François Millet, Musée d'Orsay, Parigi
a lato: fotografia di Giovanni Verga



Una grande quantità di risorse STEP#05


Questo breve video evidenzia come alcuni gesti che ciascuno compie quotidianamente possano avere conseguenze ambientali. Una grande quantità di acqua viene utilizzata ogni giorno per sciacquare le stoviglie prima di lavarle nella lavastoviglie. Tentando di sensibilizzare e responsabilizzare più gente possibile sul tema dello spreco, la Finish presenta il suo prodotto, grazie al quale una grande quantità di risorse potrebbe essere risparmiata e impiegata più propriamente.

mercoledì 1 aprile 2020

Abbondanza: quantità nel mito STEP#04

È il sinonimo abbondanza che, a mio parere, “meglio approssima” il significato del termine quantità in ambito mitologico.  
Nella mitologia romana sono numerose le divinità dispensatrici di prosperità, tuttavia è la dea Abundantia ad essere ritenuta la personificazione dell’abbondanza e la custode della cornucopia.                                    
“Abbondanza”, Pieter Paul Rubens
Una grande quantità di leggende e miti greci e romani favoleggiano dell’origine di questo prezioso oggetto, ritenuto simbolo di ricchezza e di fertilità, ampiamente diffuso sulle monete greche e romane. Una versione del mito narra che un giorno il piccolo Giove, il quale era stato affidato dalla madre Rea alle ninfe affinché il padre Crono non lo divorasse, giocando con Amaltea, la capra balia che lo allattava, le avesse spezzato un corno. Giove, riempito il corno della capra, internamente cavo, con fiori e frutti, lo donò alla ninfa che aveva premurosamente curato la ferita della capra e promise che dal corno sarebbe sempre fuoriuscito tutto ciò che il proprietario avesse desiderato.                                    


Abbondanza”,
Pieter Paul Rubens,
Tokyo, Museo Nazionale d’Arte Occidentale



Fonti: