mercoledì 10 giugno 2020

Quantità in sintesi STEP#24

Sono trascorsi ormai più di tre mesi dall'inizio del mio viaggio nella dimensione della quantità e di tutte le sue sfumature. Il mio diario di bordo è stato aggiornato con STEPcuriosità ogni qual volta mi sono imbattuta in una nuova scoperta, ma adesso che sono quasi giunta a destinazione è ora di trarre il bilancio di questa avventura.

Il termine quantità ha origine dal latino "quantĭtāsquantitātis", da cui sono derivati anche i vocaboli cantidadquantitéQuantität quantity  di altre lingue europee neolatine e non. Viene definito come "la proprietà e la condizione per cui un singolo ente o elemento, concreto o astratto, o una massa, possono essere misurati, e quindi la loro grandezza, eventualmente espressa in termini numerici", ma assume una grande quantità significati differenti a seconda dell'ambito specifico in cui viene impiegato. In linguistica lquantità vocalica è "la durata relativa dell'articolazione e dell'emissione di un fonema". In meccanica, invece, la quantità di moto di un oggetto massivo è una grandezza vettoriale il cui modulo si ottiene moltiplicando la massa dell’oggetto per la sua velocità e di cui la direzione e il verso coincidono con quelli della velocità. In architettura la quantitas "stabilisce quante unità di misura, o moduli, o embatères debbono entrare nei singoli membri e nelle frazioni di membro". Il termine quantità è ampiamente diffuso anche nella storia della filosofia, cominciando da Anassagora nel V secolo a. C. e da Platone nel secolo successivo, si annovera, poi, tra le dieci categorie aristoteliche che definiscono gli enti, tra le categorie e i giudizi kantiani e, infine, tra le categorie hegeliane.
Al confine tra filosofia e letteratura il termine viene impiegato, in relazione ai numeri, da Leopardi nello "Zibaldone". Secondo Jung il numero è un archetipo che rende possibile legare quantità e senso.
Analizzandone il significato in senso lato nella letteratura, il concetto di quantità è presente nella novella "La roba" di Verga per quanto riguarda la narrativa, nel milione di scale della poesia "Ho sceso dandoti il braccio almeno un milione di scale" di Montale, nelle centomila maschere di Luigi Pirandello e anche nella quantità di parole che con il "Newspeak" Big Brother intende eliminare.
Nella mitologia la quantità viene personificata dalla dea Abundantia, custode della cornucopia. Proprio attorno al mito riguardante la nascita della cornucopia si sviluppa la breve serie televisiva in tre episodi "Giovannino e la cornucopia".
Nell'ambito delle arti figurative e del cinema è possibile trovare rappresentato il concetto, se pur astratto, della quantità: la grande quantità di persone presenti alle feste di Gatsby e la grande quantità di persone ritratte da Pellizza da Volpedo nel "Quarto stato", la grande quantità di filosofi della "Scuola di Atene" di Raffaello, la grandissima quantità di puntini con cui i puntinisti realizzavano le loro opere, lo schizzo di una cornucopia da cui, invece che fiori e frutti, fuoriescono numeri.
La misurazione delle quantità è oggetto di una vera e propria disciplina scientifica: la metrologia.
Nel campo scientifico tecnologico, la produzione di massa ha consentito la realizzazione di grandi quantità di prodotti standardizzati. Tuttavia, la quantità non è sempre un fattore positivo, secondo il Club di Roma infatti la crescita demografica è uno dei fattori che conduce ai limiti dello sviluppo in quanto le risorse sono disponibili in misura finita.
Sul tema della grande quantità di risorse sprecate è incentrata la campagna televisiva della Finish che invita a risparmiare acqua. Si rende, infatti, necessario un intervento al fine di preservare le risorse e gli ecosistemi e di tutelare numerosissime specie: tra il 1970 e il 2014 la quantità di pesci, uccelli, mammiferi, anfibi e rettili sulla Terra è diminuita del 60%.
Si tratta di quantità anche in temi di attualità: nella cronaca come "modica quantità" di droga legalmente detenibile e nel delicato momento di pandemia che abbiamo vissuto e che si vive tutt'ora è di fondamentale rilevanza il monitoraggio delle quantità di contagi.
Inoltre, per poter meglio riflettere su parole e concetti connessi con la quantità, sono stati realizzati un abbecedario e una mappa concettuale.

lunedì 8 giugno 2020

Quantità da preservare STEP#21

L'attività umana sta condizionando l'ambiente terrestre, nelle sue caratteristiche chimiche, fisiche e biologiche, in modo così influente che l'era geologica attuale è stata battezzata "antropocene".


Il video illustra alcuni dati del "Living Planet Report" del 2018, documento che registra lo stato di biodiversità globale.
La quantità di pesci, uccelli, mammiferi, anfibi e rettili è diminuita del 60% dal 1970 al 2014. La natura sta subendo cambiamenti differenti nelle varie zone del pianeta. I biogeografi suddividono la terra in ecozone, ciascuna caratterizzata da differenti specie faunistiche e floristiche dovute a fattori geografici e ambientali: neartica, neotropicale, afrotropicale, paleartica e indo-pacifica. In tutte queste regioni il tasso di crescita delle specie animali è negativo, particolarmente critico nelle ecozone neotropicale (-89%), afrotropicale (-56%) e indo-pacifica (-64%). I principali fattori che minacciano le specie sono la perdita o la degradazione dell'habitat, lo sfruttamento, come l'agricoltura non sostenibile, la caccia e il bracconaggio, l'inquinamento, che rende l'ambiente inadatto per la sopravvivenza, l'arrivo di specie invasive, che concorrono per le risorse o cacciano le specie autoctone opppure trasmettono malattie precedentemente non presenti in quell'ambiente, e il cambiamento climatico.
Si rende dunque necessaria un'azione repentina ai fini di invertire la tendenza e di preservare e tutelare la quantità di specie viventi sul nostro pianeta.


Fonti:
http://treccani.it/vocabolario/antropocene_%28Neologismi%29/
https://it.wikipedia.org/wiki/Ecozona
https://www.wwf.it/il_pianeta/sostenibilita/one_planet_economy/living_planet_report_2018/index.cfm
http://assets.wwfit.panda.org/downloads/lpr_2018_sintesi_it_low.pdf

giovedì 4 giugno 2020

Giovannino e la cornucopia STEP#22

Giovannino, Nino come lo chiamano tutti, è un bambino vivace e curioso, ha otto anni e non si separa mai dal suo cagnolino Milo.
Ormai da anni, è solito trascorrere l'estate in campagna a casa dei nonni. Il periodo estivo è sempre piacevole e divertente: aiuta il nonno con i lavoretti nell'orto e cucina ogni tipo di ghiottoneria con la nonna. C'è solo una cosa che spaventa terribilmente il piccolo Nino: lo studio del nonno, sempre buio e caotico.

EPISODIO 1: "Lo studio del nonno"
Reputandosi ormai sufficientemente grande, Nino decide di affrontare la propria paura e, accompagnato dal suo fedele Milo, decide di entrare nella stanza. Tutto è esattamente come lo ricordava: l'ampia scrivania, il mappamondo, il tappeto e la grandissima quantità di tomi polverosi. Fa particolarmente caldo e Nino inizia ad avvertire uno strano sibilo. Questa volta però, superato il timore del buio, è deciso a non scappare via come tutte le altre volte, inoltre è motivato a scoprire cosa sia a provocare quel fischio inquietante e fastidioso. Camminando su e giù per la stanza, nota che avvicinandosi ad un grosso libro rilegato con un elegante tessuto in velluto verde il suono diventa sempre più nitido, sembra quasi sussurrare "Aprimi". Nino allora, sfoderando tutto il suo coraggio, estrae il pesante libro dalla custodia e lo apre...

EPISODIO 2: "Il bosco di Melissa"
Immediatamente la stanza appare in movimento, sembra che le pareti si restringano sempre di più, Nino stringe Milo e chiude gli occhi spaventato. Quando riapre gli occhi si trova in un bosco per nulla familiare. L'atmosfera è quasi fiabesca, ci sono solamente alberi, cespugli, torrenti e, in lontananza, una grotta. Una giovane donna dai lineamenti aggraziati e dai modi delicati compare dai cespugli e si presenta. Si chiama Melissa e porta in braccio uno strano oggetto: una sorta di corno ricolmo di fiori e di frutti. Giovannino, pur sapendo che non è buona norma parlare con gli sconosciuti, ammaliato dalla gentilezza della fanciulla, si presenta e domanda cosa sia quell'oggetto così particolare. Melissa, allora, racconta che tanti anni prima una madre aveva portato il suo bambino nella grotta in cui lei e le sue sorelle abitavano implorando che lo allevassero e che loro ovviamente avevano accettato la richiesta, avendo notato la preoccupazione della madre. Un giorno il bambino, giocando con la capra che gli aveva fatto da balia, inavvertitamente le aveva rotto un corno. Poiché si era premurosamente presa cura della capra ferita e che il bambino, che per questo le era immensamente riconoscente, una volta cresciuto, le aveva fatto dono di quel corno particolare, gremito di frutta e fiori coloratissimi, promettendo che dal corno sarebbe fuoriuscito tutto ciò che il proprietario avesse mai desiderato. Nino e Milo, cullati dalla tenera voce della giovane dal piacevole scorrere dell'acqua si addormentano.

EPISODIO 3: "La cornucopia"
"Giovannino! Nino! Dove sei? è pronto a tavola!". La voce della nonna risveglia Nino: si trova di nuovo a casa insieme a Milo, nello studio del nonno sdraiato a fianco del pesante libro aperto. Guarda la pagina su cui è aperto il libro e scorge subito un'immagine che ritrae quello strano corno che teneva in mano la ragazza, scopre che quel magico oggetto si chiama cornucopia e decide di chiedere delucidazioni al nonno che, essendo professore di lettere antiche in pensione, potrebbe essere la persona adatta a cui chiedere ulteriori spiegazioni. Una volta a tavola, Nino chiede al nonno di raccontargli qualcosa della cornucopia. Il nonno, stupito che tale richiesta derivasse dal nipotino di così giovane età, espone in modo semplice e comprensibile ciò che sa sull'origine di quel prezioso oggetto. Giovannino si accorge che il nonno sta raccontando la stessa storia che la giovane Melissa gli aveva raccontato poc'anzi nel bosco. Sbalordito si alza immediatamente da tavola e corre nello studio per mostrare ai nonni la magia, ma il libro non c'è più.

mercoledì 3 giugno 2020

Quantità e produzione di massa

Produzione del caccia Bell P-39Q-30-BE Aircobra a Wheatfield,
durante la Seconda guerra mondiale
"La produzione di massa è la realizzazione di grandi quantità di prodotti standardizzati, spesso compiuta con catene di montaggio o linee a trasferimento." (Produzione di massa Wikipedia)

La produzione di massa è stata implementata da Ford nella propria impresa a partire al 1913, applicando i principi di organizzazione scientifica del lavoro teorizzati dal taylorismo.
Alla base delle filosofia fordista si trova l'idea che con la nuova organizzazione della produzione si possa dare vita ad una crescita illimitata. "L'addestramento scientifico dei lavoratori, la standardizzazione e la semplificazione dei processi e l'introduzione della catena di montaggio rendono possibili produzioni su larga scala." Inoltre, la produzione all'interno di grandi impianti industriali, che consente lo sfruttamento di economie di scale e la conseguente diminuzione del costo unitario del prodotto e del prezzo di vendita, ed il meccanismo retributivo del "cottimo differenziale" hanno favorito l'incremento dei redditi dei lavoratori e l'aumento dei profitti.
Il mutamento nell'organizzazione del lavoro, quindi, comporta l'accrescimento della quantità di beni di consumo richiesti, più alti salari che consentono la produzione di massa e maggiore produttività del lavoro. (Fordismo Treccani)



Fonti:
https://it.wikipedia.org/wiki/Produzione_di_massa
http://www.treccani.it/enciclopedia/fordismo_(Dizionario-di-Economia-e-Finanza)/
http://www.treccani.it/enciclopedia/taylorismo/

Immagine:
https://it.wikipedia.org/wiki/Produzione_di_massa#/media/File:Airacobra_P39_Assembly_LOC_02902u.jpg

martedì 2 giugno 2020

Quantità e libertà: "Newspeak" STEP#19

George Orwell
Nella società nella quale è ambientato il romanzo distopico "Nineteen Eighty-Four" avere pensieri, anche involontari o inconsci, contrastanti con la teoria dell'"Ingsoc" o con la figura di "Big Brother" costituisce un vero e proprio reato, il cosiddetto "thoughtcrime". Per ovviare a questo inconveniente, i lavoratori del "Research Department" collaborano per redigere l'undicesima edizione del "Newspeak Dictionary". La peculiarità di questo dizionario è che ogni anno si restringe sempre più. L'obiettivo, infatti, è la distruzione delle parole, riducendo il linguaggio all'osso, restringendo il campo dei pensieri, così da rendere il "thoughtcrime" letteralmente impossibile. Secondo i filologi di questo nuovo linguaggio è necessario ridurre la quantità, non solo di verbi e di aggettivi, ma anche dei sostantivi, sbarazzandosi di sinonimi e contrari. Si prenda come esempio la parola "good", perché mai si dovrebbe utilizzare il termine "bad" per indicarne il contrario quando si può esprimere lo stesso concetto con "ungood"? Un ragionamento analogo vale per i termini "excellent" e "splendid" che possono essere sostitiuti con "plusgood" o addirittura con "doubleplusgood" per enfatizzare. Tutti i concetti possono essere espressi con esattamente una parola, rigidamente definita, cancellandone tutti gli altri significati e sfumature.
Quindi, riducendo drasticamente la grande quantità di parole del cosiddetto "Oldspeak", sostituendolo con il "Newspeak", si restringono la vastità di pensieri e il grado di consapevolezza al punto da rendere i pensieri addirittura inesistenti, impossibilitando a commettere il "thoughtcrime".



Fonti:
Appunti cartacei del liceo e libera traduzione di brani del romanzo
https://it.wikipedia.org/wiki/Psicoreato

Immagine:
https://it.wikipedia.org/wiki/George_Orwell#/media/File:George_Orwell_press_photo.jpg

venerdì 29 maggio 2020

Quantità e filosofia moderna: Hegel STEP#18


Hegel raffigurato in un ritratto
 di Jakob Schlesinger
La prima parte dell'"Enciclopedia delle scienze filosofiche in compendio" è dedicata alla logica. "In quanto "scienza dell'idea pura, cioè dell'idea nell'elemento astratto del pensiero ("Enciclopedia", par. 19), la logica prende in considerazione la struttura programmatica o l'impalcatura originaria, logico-razionale, del mondo. Hegel, infatti, distingue la filosofia, che si occupa di oggetti concreti, dalla logica, che considera solo la loro struttura completamente astratta, la quale si specifica in un organismo dinamico di concetti o categorie." (pagina 498  "La ricerca del pensiero" volume 2B)
"La logica hegeliana si divide in logica dell'essere, logica dell'essenza e logica del concetto, e procede mostrando come, partendo dai concetti più poveri e astratti, si giunga, sotto l'assillo di una ragione dialettica che svela la parzialità di tali concetti e il loro inevitabile trapassare in altre categorie, a concetti via via più ricchi e concreti, o a quella categoria di tutte le categorie, che è l'idea."  (pagina 500  "La ricerca del pensiero" volume 2B)
"La logica dell'essere si divide in logica della qualità (che è la categoria più immediata attraverso cui si colgono le cose), della quantità (che consiste nel superare la determinazione qualitativa mediante la numerazione) e della misura, o "quantità qualitativa", (che della quantità e della qualità rappresenta la sintesi)."  (pagina 500  "La ricerca del pensiero" volume 2B)



Fonte:
liberamente citato: Libro cartaceo "La ricerca del pensiero" volume 2B Dall'Illuminismo a Hegel, Nicola Abbagnano, Giovanni Fornero, con la collaborazione di Giancarlo Burghi (pagine 498, 500, 502)


Immagine:
https://it.wikipedia.org/wiki/Georg_Wilhelm_Friedrich_Hegel#/media/File:Hegel_portrait_by_Schlesinger_1831.jpg

giovedì 28 maggio 2020

Quantità e calcolo nei dialoghi platonici: Carmide STEP#08

Testa ritraente Platone,
Musei Capitolini, Roma
..."Per esempio, il calcolo è la scienza del pari e del dispari, della quantità, come sia rispetto ai pari e ai dispari e tra i pari e i dispari tra loro; (30) o no?"...
"Carmide", Platone, IV secolo a.C. 



Fonte:
"Carmide", Platone, IV secolo a.C. 
http://www.ousia.it/content/Sezioni/Testi/PlatoneCarmide.pdf

Immagine:
https://it.wikipedia.org/wiki/Platone#/media/File:Plato_Silanion_Musei_Capitolini_MC1377.jpg

mercoledì 27 maggio 2020

Quantità nello Zibaldone STEP#20

Giacomo Leopardi, A. Ferrazzi, 1820, Palazzo Leopardi, Recanati
..."Certo è che l'invenzione dei nomi numerali fu delle più difficili, e l'una delle ultime invenzioni de' primi trovatori del linguaggio. L'idea di quantità, non solo assoluta e indeterminata (anzi questa è meno difficile, essendo materiale e sensibile l'idea del più e del meno, e quindi della quantità indeterminata), ma anche determinata, anche relativa a cose materialissime, considerandola bene, è quasi totalmente astratta e metafisica."...
[22 maggio 1821]
"Zibaldone di pensieri" ,
Giacomo Leopardi, 1817-1832


Copertina prima edizione,
(Vol. VI, 1900)




Fonte:
"Zibaldone di pensieri" , Giacomo Leopardi, 1817-1832
http://www.letteraturaitaliana.net/pdf/Volume_8/t226.pdf

Immagini:
https://it.wikipedia.org/wiki/Giacomo_Leopardi
https://it.wikipedia.org/wiki/File:Zibaldone_di_pensieri_VI.djvu

martedì 26 maggio 2020

Una grande quantità di persone e di risorse nei limiti dello sviluppo STEP#15

Il "Rapporto sui limiti dello sviluppo", basato sulla simulazione realizzata con il computer "World3", commissionato al MIT dal Club di Roma, venne pubblicato nel 1972 da Donella Meadows, Dennis Meadows, Jorgen Randers e William Behrens III.


Secondo quanto scritto nel rapporto, se la crescita demografica, lo sfruttamento delle risorse, l'industrializzazione e l'inquinamento rimangono inalterati, procedendo con i medesimi ritmi, si giunge, entro circa un secolo, ai limiti dello sviluppo.
Lo studio sottolinea l'esistenza di un limite delle risorse in quanto esse sono disponibili in misura finita, raggiunto il quale si verifica un repentino declino della popolazione e della produzione che riduce l'intera umanità ad uno stato di sussistenza. Tuttavia, viene anche illustrato che, modificando i tassi di sviluppo, è possibile giungere ad una stabilità economica e ad un equilibrio globale.
La teoria fu rifiutata dalla comunità scientifica internazionale, soprattutto da quella economica, ritenendo che il modello utilizzato dal Club di Roma sottostimasse le potenzialità degli effetti dello sviluppo tecnologico.


Immagine emisfero orientale della Terra
Esulando dalle proiezioni del Club di Roma, è interessante riflettere sui numeri, sempre crescenti, della popolazione mondiale. Cliccando sul link WORLD POPULATION PROSPECTS, si verrà indirizzati ad un pdf redatto dalle Nazioni Unite intitolato "World Population Prospects 2019" che mostra dati e previsioni relativi all'andamento demografico. Come specifiato nell'introduzione del documento, le persone sono il fulcro dello sviluppo sostenibile. I quattro "megatrend"- incremento della popolazione, età della popolazione, migrazione e urbanizzazione - hanno rilevante importanza nell'ambito dello sviluppo economico e sociale e in quello della sostenibilità ambientale. In questo documento vengono analizzate stime e previsioni inerenti alla crescita e all'età della popolazione e ad altre informazioni e tendenze ad esse connesse. L'insieme di questi dati costituisce un'informazione essenziale per il  monitoraggio del progresso globale verso il raggiungimento  dei "Sustainable Development Goals" da raggiungere entro il 2030. (Libera traduzione dall'introduzione "What is World Population Prospects 2019?" tratta dal documento)



Fonti:
https://it.wikipedia.org/wiki/Rapporto_sui_limiti_dello_sviluppo
https://www.ecoage.it/petrolio-club-roma.htm
http://www.futurimagazine.it/dossier/limiti-dello-sviluppo-rapporto-club-di-roma/
https://www.focus.it/ambiente/ecologia/popolazione-mondiale-nel-2050-saremo-10-miliardi
https://population.un.org/wpp/Publications/Files/WPP2019_Highlights.pdf

Immagini:
https://it.wikipedia.org/wiki/Terra#/media/File:Earth_Eastern_Hemisphere.jpg
https://www.ecoage.it/data/ecoage/limiti-allo-sviluppo-rapporto-mit-club-di-roma-1972.gif

mercoledì 20 maggio 2020

Una grande quantità di maschere: Luigi Pirandello STEP#16

Luigi Pirandello
Nell'antica Grecia la maschera era utilizzata in ambito teatrale con una duplice funzionalità: nascondere il volto dell'attore, caratterizzando il personaggio, e amplificare la voce, rendendola meglio udibile.
Con Luigi Pirandello la maschera cessa di essere una convenienza teatrale e si trasforma in una vera e propria condizione esistenziale. Quotidianamente si indossano maschere, scegliendole a seconda della specifica circostanza, per nascondere il volto dilaniato contemporaneamente dal riso e dal pianto. La forma, ovvero l'insieme delle convenienze sociali come le regole e le consuetudini, rende l'uomo un attore costretto a recitare un copione e ad indossare una maschera, sopprimendo la creatività e l'originalità. Il contrasto tra autenticità della persona e convenzioni sociali a cui ciascuno deve sottostare conduce ad uno stato di relativismo psicologico e di inconoscibilità personale. Nessuno meglio di Vitangelo Moscarda, protagonista del romanzo di Pirandello "Uno, nessuno, centomila", simboleggia la relatività e la frammentarietà del reale. Egli, dopo un commento della moglie sul suo naso, si scopre differente da come pensava di essere. Successivamente, interpellando i suoi concittadini, gli vengono rivelate le centomila opinioni che si hanno di lui.
Luigi Pirandello, quindi, secondo me, può essere ritenuto un "testimonial" della quantità: la grande quantità di maschere che si decide di indossare e la grande quantità di maschere che dall'esterno vengono attribuite.



Fonte: appunti cartacei del liceo

Immagine:
https://it.wikipedia.org/wiki/Luigi_Pirandello#/media/File:Luigi_Pirandello_1934b.jpg

mercoledì 13 maggio 2020

Quantità nell'ingegneria: metrologia STEP#13

La metrologia è la scienza che studia la misurazione delle grandezze fisiche, ovvero la disciplina  che definisce le procedure da seguire per effettuare correttamente le misurazioni . Essa si occupa dei problemi inerenti alla scelta dei sistemi di unità di misura, alla scelta di grandezze fondamentali in ciascun sistema e dei corrispettivi campioni, la teoria degli errori e anche lo studio delle caratteristiche degli strumenti di misura.

Barra di platino iridio utilizzata come campione del metro dal 1889 al 1960
Fin dall'antichità sono stati introdotti metodi riproducibili per stabilire le quantità degli oggetti e delle merci, utilizzando le dimensioni di parti del corpo come unità di misura (come ad esempio i pollici, le spanne, i piedi, eccetera). Tuttavia, questi metodi poco precisi e diffusi localmente sono risultati sempre più inadeguati e del tutto incompatibili allo sviluppo della scienza, della tecnologia e dell'industria moderne. Lo spirito illuminista ha reso possibile la nascita della metrologia come vera e propria scienza, il cui scopo era quello di uniformare i campioni localmente diffusi in un unico sistema.

Dal 1960 vige il Sistema Internazionale (SI) in cui sono incluse sette unità di misura fondamentali per altrettante grandezze fisiche: il metro (m) per la lunghezza, il chilogrammo (kg) per la massa, il secondo (s) per la durata temporale, l'ampere (A) per la corrente elettrica, il kelvin (K) per la temperatura termodinamica, la mole (mol) per la quantità di sostanza, la candela (cd) per la quantità luminosa. Queste sette unità del SI sono dimensionalmente indipendenti e tutte le altre si dicono derivate.


Peso campione 1 kg


Fonti:

domenica 10 maggio 2020

Quantitas in architettura

"Uomo Vitruviano", Leonardo da Vinci, 1490 circa,
Galleria dell'Accademia, Venezia
Il termine quantitas ricopre nell'ambito dell'architettura un ruolo specifico. L'"Enciclopedia dell'Arte Antica Treccani" riporta la nota definizione vitruviana (desunta da un testo greco con varie incertezze di traduzione) "la quantitas-posòtes è la sumptio modulorum ex [membris] ipsius operi, (cioè: il calcolo dei moduli desunto dai membri dell'edificio) e il conveniens effectus (cioè l'armonica esecuzione, l'armonico insieme) dell'opera intera desunto dalle singole parti di ciascun membro. In parole più semplici la quantitas stabilisce quante unità di misura, o moduli, o embatères debbono entrare nei singoli membri e nelle frazioni di membro."



Fonte:

Immagine:
https://it.wikipedia.org/wiki/Sezione_aurea#/media/File:Da_Vinci_Vitruve_Luc_Viatour.jpg
https://lucnix.be/

mercoledì 6 maggio 2020

"Modica quantità": quantità e cronaca STEP#14

Illustrazione di Cannabis sativa
Cliccando sul link Modica quantità si verrà indirizzati ad un articolo di cronaca, risalente al febbraio 2019, del quotidiano "Corriere della sera" che tratta l'argomento della "modica quantità" di droga legalmente detenibile.

Il concetto di "modica quantità" venne introdotto nel 1975 per distinguere, da un punto di vista legale, tra consumo personale e spaccio, punendo solamente coloro i quali fossero in possesso di quantità tali da rientrare nella seconda categoria. Tuttavia non venne definita una soglia precisa per distinguere tra le due casistiche, ma fu lasciato alla discrezionalità dei giudici. Successivamente, nel 1990 la "modica quantità" fu sostituita da una "dose media giornaliera" definita da un decreto ministeriale.
In seguito al referendum del 1993, venne soppresso il concetto di "dose media giornaliera" e reintrodotta la discrezionalità dei giudici. Nel 2006, poi, con una nuova legge, furono stabilite quantità precise, contenute in una tabella ministeriale, legate al principio attivo della sostanza, oltre alle quali si sarebbero presentate conseguenze penali.



Fonte:
https://www.corriere.it/cronache/19_febbraio_16/droga-modica-quantita-cosa-limiti-norme-leggi-evoluzione-tabelle-9f82854a-31dd-11e9-852c-5b9cfb7b87c6.shtml

Immagine:
https://it.wikipedia.org/wiki/Cannabis#/media/File:Cannabis_sativa_-_K%C3%B6hler%E2%80%93s_Medizinal-Pflanzen-026.jpg

martedì 5 maggio 2020

Quantità e numero

Carl Gustav Jung
"Il numero è, secondo Jung, la forma più primitiva degli archetipi, quell'ordinatore delle nostre riflessioni coscienti in cui si legano quantità e senso."
Marie-Louise von Franz


Fonte:
https://le-citazioni.it/frasi/324753-marie-louise-von-franz-il-numero-e-secondo-jung-la-forma-piu-primitiva/

Immagine:
https://it.wikipedia.org/wiki/Carl_Gustav_Jung#/media/File:CGJung.jpg

venerdì 1 maggio 2020

Quantità come categoria: Kant STEP#12

Immanuel Kant
Nell'"Analitica trascendentale" della "Critica della ragion pura" di Kant, viene espresso che "il concetto è la funzione tipica dell'intelletto, ovvero quell'operazione attiva "che ordina diverse rappresentazioni sotto una rappresentazione comune" ("Critica della ragion pura")."
Tali "concetti possono essere empirici, cioè costruiti con materiali ricavati dall'esperienza, o puri, cioè contenuti a priori dell'intelletto."
"I concetti puri si identificano con le categorie, cioè con quei concetti basilari della mente che costituiscono le supreme funzioni unificatrici dell'intelletto." "A differenza delle categorie aristoteliche, che hanno un valore ontologico e gnoseologico al tempo stesso, le categorie kantiane hanno una portata esclusivamente gnoseologico-trascendentale, in quanto rappresentano dei modi di funzionamento dell'intelletto, che non valgono per la cosa in sé, ma soltanto per il fenomeno."
"Poiché pensare è giudicare, ci saranno tante categorie quante sono le modalità di giudizio."
"E poiché la logica generale, secondo Kant, raggruppa i giudizi secondo la quantità, la qualità, la relazione e la modalità, egli fa corrispondere a ogni tipo di giudizio un tipo di categoria."
Tra le categorie kantiane, quindi, si ha la quantità, articolata in unità, pluralità e totalità.


Fonte:
liberamente citato: Libro cartaceo "La ricerca del pensiero" volume 2B Dall'Illuminismo a Hegel, Nicola Abbagnano, Giovanni Fornero, con la collaborazione di Giancarlo Burghi (pagine 180-181 e pagina 190)

Immagine:
https://it.wikipedia.org/wiki/Immanuel_Kant#/media/File:Kant_foto.jpg

mercoledì 29 aprile 2020

Quantità nella pandemia STEP#11

Illustrazione del coronavirus SARS-CoV-2
Ormai da settimane, la quotidianità di numerosissime persone in tutto il mondo dipende dalle quantità: è in base alla quantità di contagiati dal Covid19 che vengono prese le decisioni più rilevanti in questo periodo.
Innumerevoli precauzioni sono state adottate affinché questa quantità, dalla quale dipende il futuro immediato, giorno dopo giorno si riduca per consentire un graduale ripristino della normalità.

Cliccando sul link Monitoraggio, sarà possibile collegarsi ad una pagina che consente di visionare una grande quantità di dati riguardanti le quantità di questa tragica pandemia.




Link:
https://www.bing.com/covid/local/italy?form=C19ANS

Immagine:
https://it.wikipedia.org/wiki/Orthocoronavirinae#/media/File:SARS-CoV-2_without_background.png

domenica 26 aprile 2020

Una grande quantità di significati: linguistica

pŏpŭlus o pōpŭlus?


Pioppo
A prima vista i due termini potrebbero apparire scritti nello stesso modo, ma, aguzzando la vista, si nota che  differiscono per quantità vocalica: la vocale "o" del primo è sovrapposta dal segno di quantità breve (pŏpŭlus, pioppo in italiano), mentre quella del secondo termine dal segno di quantità lunga (pōpŭlus, popolo in italiano).     
Senatus PopolusQue Romanus





La quantità vocalica è "la durata relativa dell'articolazione e dell'emissione di un fonema".

Una grande quantità di gente: arti figurative STEP#09


"Il quarto stato", Giuseppe Pellizza da Volpedo, 1901, Museo del Novecento, Milano


https://it.wikipedia.org/wiki/Il_quarto_stato#/media/File:Quarto_Stato.jpg
https://it.wikipedia.org/wiki/Il_quarto_stato

venerdì 24 aprile 2020

Una grande quantità di scale: Eugenio Montale STEP#07

"Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale
Drusilla Tanzi ed Eugenio Montale
e ora che non ci sei è il vuoto a ogni gradino.
Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio.
Il mio dura tuttora, né più mi occorrono 
le coincidenze, le prenotazioni,
le trappole, gli scorni di chi crede
che la realtà sia quella che si vede.

Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio
non già perché con quattr'occhi forse si vede di più.
Con te le ho scese perché sapevo che di noi due
le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate, 
erano le tue."
Eugenio Montale, da "Xenia II" dalla raccolta "Satura"

Eugenio Montale ha dedicato questa poesia alla defunta moglie Drusila Tanzi. Il "milione di scale" è simbolo della grande quantità di esperienze quotidiane condivise e affrontate insieme nella vita coniugale.


 
Eugenio Montale

Fonti:
https://it.wikipedia.org/wiki/Ho_sceso,_dandoti_il_braccio,_almeno_un_milione_di_scale

Immagini:
in alto:
https://it.wikipedia.org/wiki/Drusilla_Tanzi#/media/File:Tanzi_Montale.jpeg
a lato:
https://it.wikipedia.org/wiki/Eugenio_Montale#/media/File:Eugenio_Montale.jpg

domenica 19 aprile 2020

Quantità e Anassagora

Anassagora
"Tutte le cose erano insieme, per quantità e piccolezza illimitate, giacchè anche il piccolo era illimitato. E stando tutto insieme, nessuna era distinguibile a causa della piccolezza: su tutte dominava l'aria e l'etere, essendo entrambe illimitate: infatti queste cose sono nella massa totale le più grandi per quantità e grandezza."
Anassagora di Clazomene, V secolo a.C., "Sulla natura", frammento I 


Fonte:

venerdì 17 aprile 2020

Una grande quantità di gente: Gatsby's party STEP#10


Come lo stesso narratore Nick Carraway descrive, tutta New York era solita prendere parte alle magnifiche e stravaganti feste che Gatsby organizzava ogni fine settimana. La quantità di gente che affolla la sua casa appare, fin dai primi secondi del video, smisurata. Le feste sembrano immotivate agli ospiti che non hanno mai ricevuto un invito e non hanno mai conosciuto il padrone di casa, tanto che attorno al loro scopo e al loro organizzatore si crea un alone di mistero. Gatsby, tuttavia, in mezzo a quella superflua grande quantità di sconosciuti, cerca disperatamente un solo volto.



Scena tratta dal film "The Great Gatsby" 2013, trasposizione cinematografica dell'omonimo romanzo di Francis Scott Fitzgerald.

giovedì 16 aprile 2020

Una grande quantità di significati: fisica

Werner Karl Heisenberg
In meccanica la quantità di moto di un oggetto massivo è una grandezza vettoriale il cui modulo si ottiene moltiplicando la massa dell’oggetto per la sua velocità e di cui la direzione e il verso coincidono con quelli della velocità.


Nel 1927 Heisenberg formulò uno dei principi fondamentali della meccanica quantistica, il principio di indeterminazione. Tale principio afferma che non è possibile misurare simultaneamente con esattezza sia la posizione che la quantità di moto di una particella.

Δx • Δpₓ ≥ ħ / 2

dove ħ è la cotante di Planck ridotta (ħ=h/2π)




Fonti: 

Immagine:

mercoledì 8 aprile 2020

Una grande quantità di "roba": Mazzarò STEP#06

"Le spigloatrici", Jean-François Millet, Musée d'Orsay, Parigi
Il viandante che andava lungo il Biviere di Lentini, steso là come un pezzo di mare morto, e le stoppie riarse della Piana di Catania, e gli aranci sempre verdi di Francofonte, e i sugheri grigi di Resecone, e i pascoli deserti di Passaneto e di Passanitello, se domandava per ingannare la noia della lunga strada polverosa, sotto il cielo fosco dal caldo, nell’ora in cui i campanelli della lettiga suonano tristamente nell’immensa campagna, e i muli lasciano ciondolare il capo e la coda, e il lettighiere canta la sua canzone malinconica per non lasciarsi vincere dal sonno della malaria: -Qui di chi è?- sentiva rispondersi: -Di Mazzarò-.” Sono le prime righe della descrizione degli incommensurabili possedimenti di Mazzarò, protagonista della novella “La Roba”, appartenente alla raccolta “Novelle rusticane” di Giovanni Verga. Fin dal principio della descrizione appare evidente la vastità e la copiosità dei possedimenti di Mazzarò. La fattoria “grande come un paese”, la vigna “che non finiva più”, l’uliveto “folto come un bosco” e i magazzini “grandi come chiese” sono solo alcune delle altre proprietà di Mazzarò. I suoi terreni sono così sconfinati che “pareva che fosse di Mazzarò perfino il sole che tramontava” e “pareva che Mazzarò fosse disteso tutto grande per quanto grande era la terra, e che gli si camminasse sulla pancia”. Il protagonista della novella viene introdotto gradualmente, descrivendo prima la grande quantità di roba di cui egli è in possesso, successivamente il suo aspetto fisico, la sua testa “che era un diamante” e le sue abitudini quotidiane, poi il modo in cui, con immensi sacrifici e sforzi, “colle sue mani e colla sua testa”,  era riuscito ad impadronirsi dell’amata roba, e, solo alla fine, la presa di coscienza che la terra “doveva lasciarla dov'era”. La roba, quella grande quantità di roba accumulata negli anni, tutto ciò che egli avesse, tutto ciò che l’avesse mai preoccupato e impegnato, nel momento della morte non avrebbe potuto andarsene con lui. Sorge quindi spontaneo domandarsi se la quantità che Mazzarò ha desiderato e accumulato nella sua vita sia veramente la quantità per cui lottare e struggersi nella quotidianità o se ci sia qualche altra forma di quantità, magari non materiale, per cui valga la pena affannarsi e faticare… “ai posteri l’ardua sentenza”.




Giovanni Verga
Fonte:
“ai posteri l’ardua sentenza” dal "V Maggio" di Alessandro Manzoni

Immagini:
in alto: "Le spigloatrici", Jean-François Millet, Musée d'Orsay, Parigi
a lato: fotografia di Giovanni Verga



Una grande quantità di risorse STEP#05


Questo breve video evidenzia come alcuni gesti che ciascuno compie quotidianamente possano avere conseguenze ambientali. Una grande quantità di acqua viene utilizzata ogni giorno per sciacquare le stoviglie prima di lavarle nella lavastoviglie. Tentando di sensibilizzare e responsabilizzare più gente possibile sul tema dello spreco, la Finish presenta il suo prodotto, grazie al quale una grande quantità di risorse potrebbe essere risparmiata e impiegata più propriamente.

mercoledì 1 aprile 2020

Abbondanza: quantità nel mito STEP#04

È il sinonimo abbondanza che, a mio parere, “meglio approssima” il significato del termine quantità in ambito mitologico.  
Nella mitologia romana sono numerose le divinità dispensatrici di prosperità, tuttavia è la dea Abundantia ad essere ritenuta la personificazione dell’abbondanza e la custode della cornucopia.                                    
“Abbondanza”, Pieter Paul Rubens
Una grande quantità di leggende e miti greci e romani favoleggiano dell’origine di questo prezioso oggetto, ritenuto simbolo di ricchezza e di fertilità, ampiamente diffuso sulle monete greche e romane. Una versione del mito narra che un giorno il piccolo Giove, il quale era stato affidato dalla madre Rea alle ninfe affinché il padre Crono non lo divorasse, giocando con Amaltea, la capra balia che lo allattava, le avesse spezzato un corno. Giove, riempito il corno della capra, internamente cavo, con fiori e frutti, lo donò alla ninfa che aveva premurosamente curato la ferita della capra e promise che dal corno sarebbe sempre fuoriuscito tutto ciò che il proprietario avesse desiderato.                                    


Abbondanza”,
Pieter Paul Rubens,
Tokyo, Museo Nazionale d’Arte Occidentale



Fonti:


mercoledì 25 marzo 2020

Una quantità di storia STEP#02

Pitture rupestri grotta di Lascaux, Dordogna, Francia
Fin dagli albori della civiltà umana, se non da prima ancora, è stato necessario stabilire la quantità degli enti, misurandoli dimensionalmente e numerandoli. Si può facilmente supporre che il concetto che oggi esprimiamo con il termine quantità sia innato e che esso sia stato impiegato per secoli “ante litteram”, cioè, in questo caso, addirittura prima ancora che esistessero le parole. Ignoro come la primordiale propensione umana nei confronti della determinazione della quantità si sia evoluta nei millenni e come la storia abbia assistito la progressione del linguaggio, partendo dai gesti, sviluppandosi gradualmente nelle prime espressioni verbali onomatopeiche e gutturali, attraversando una fase di progresso lessicale, giungendo infine alla scrittura e alle prime lingue antiche conosciute. È nel mondo greco che il termine trova finalmente un significato filosofico: Aristotele, “’l maestro di color che sanno” (Dante, “Divina Commedia”, Inferno, canto IV), ritiene la quantità (πόσον) una delle dieci categorie che definiscono gli enti. Nel mondo latino la parola quantĭtās, derivata da quantus, possiede la radice protoindoeuropea *kwo-, caratteristica dei pronomi interrogativi. Con il trascorrere dei secoli e con l’evoluzione delle lingue, si è giunti all’attuale termine italiano quantità. Chissà nei prossimi secoli quali ulteriori mutamenti subirà il termine, quali nuovi linguaggi si implementeranno da quelli esistenti e quali nuovi significati esso acquisirà…


Fonti:

martedì 24 marzo 2020

Una grande quantità di lingue STEP#01bis

È proprio dal termine latino quantĭtās che derivano, direttamente o indirettamente, i vocaboli in uso tutt’oggi in numerose lingue europee. Oltre al termine italiano quantità, hanno la medesima origine anche lo spagnolo cantidad, il tedesco Quantität ed il francese quantité, dal quale è derivato successivamente l’inglese quantity, in uso a partire dagli inizi del quattordicesimo secolo.

 
Fonti:


venerdì 20 marzo 2020

Etimologia STEP#01

Il termine quantità ha origine dal latino quantĭtās, quantitātis, derivato di quantus, “quanto, quanto grande”.




È curioso notare la continuità tra la lingua latina e quella italiana: la seconda traduzione dal latino di quantĭtās suggerita dal vocabolario della lingua latina “Campanini Carboni” coincide con il significato somma di denaro che il termine italiano quantità possedeva anticamente. Testimonianza di ciò, si può trovare, per esempio, nella terza novella della prima giornata del Decameron di Boccaccio, come riportato anche dal vocabolario “Treccani”.


Fonte:

Immagine:
fotografia del termine quantitas “Campanini Carboni”

Una grande quantità di significati: definizione STEP#01

Il termine quantità, sostantivo femminile, è definito come "la proprietà e la condizione per cui un singolo ente o elemento, concreto o astratto, o una massa, possono essere misurati, e quindi la loro grandezza, eventualmente espressa in termini numerici".
Inoltre, il vocabolo viene frequentemente impiegato per esprimere grande quantità ed è di utilizzo comune la locuzione avverbiale in quantità come sinonimo di molto.

Il sostantivo assume una grande quantità di significati differenti a seconda dell’ambito specifico in cui viene impiegato: filosofico, matematico, fisico, grammaticale, economico, linguistico…

Fonte: