martedì 2 giugno 2020

Quantità e libertà: "Newspeak" STEP#19

George Orwell
Nella società nella quale è ambientato il romanzo distopico "Nineteen Eighty-Four" avere pensieri, anche involontari o inconsci, contrastanti con la teoria dell'"Ingsoc" o con la figura di "Big Brother" costituisce un vero e proprio reato, il cosiddetto "thoughtcrime". Per ovviare a questo inconveniente, i lavoratori del "Research Department" collaborano per redigere l'undicesima edizione del "Newspeak Dictionary". La peculiarità di questo dizionario è che ogni anno si restringe sempre più. L'obiettivo, infatti, è la distruzione delle parole, riducendo il linguaggio all'osso, restringendo il campo dei pensieri, così da rendere il "thoughtcrime" letteralmente impossibile. Secondo i filologi di questo nuovo linguaggio è necessario ridurre la quantità, non solo di verbi e di aggettivi, ma anche dei sostantivi, sbarazzandosi di sinonimi e contrari. Si prenda come esempio la parola "good", perché mai si dovrebbe utilizzare il termine "bad" per indicarne il contrario quando si può esprimere lo stesso concetto con "ungood"? Un ragionamento analogo vale per i termini "excellent" e "splendid" che possono essere sostitiuti con "plusgood" o addirittura con "doubleplusgood" per enfatizzare. Tutti i concetti possono essere espressi con esattamente una parola, rigidamente definita, cancellandone tutti gli altri significati e sfumature.
Quindi, riducendo drasticamente la grande quantità di parole del cosiddetto "Oldspeak", sostituendolo con il "Newspeak", si restringono la vastità di pensieri e il grado di consapevolezza al punto da rendere i pensieri addirittura inesistenti, impossibilitando a commettere il "thoughtcrime".



Fonti:
Appunti cartacei del liceo e libera traduzione di brani del romanzo
https://it.wikipedia.org/wiki/Psicoreato

Immagine:
https://it.wikipedia.org/wiki/George_Orwell#/media/File:George_Orwell_press_photo.jpg

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