lunedì 8 giugno 2020

Quantità da preservare STEP#21

L'attività umana sta condizionando l'ambiente terrestre, nelle sue caratteristiche chimiche, fisiche e biologiche, in modo così influente che l'era geologica attuale è stata battezzata "antropocene".


Il video illustra alcuni dati del "Living Planet Report" del 2018, documento che registra lo stato di biodiversità globale.
La quantità di pesci, uccelli, mammiferi, anfibi e rettili è diminuita del 60% dal 1970 al 2014. La natura sta subendo cambiamenti differenti nelle varie zone del pianeta. I biogeografi suddividono la terra in ecozone, ciascuna caratterizzata da differenti specie faunistiche e floristiche dovute a fattori geografici e ambientali: neartica, neotropicale, afrotropicale, paleartica e indo-pacifica. In tutte queste regioni il tasso di crescita delle specie animali è negativo, particolarmente critico nelle ecozone neotropicale (-89%), afrotropicale (-56%) e indo-pacifica (-64%). I principali fattori che minacciano le specie sono la perdita o la degradazione dell'habitat, lo sfruttamento, come l'agricoltura non sostenibile, la caccia e il bracconaggio, l'inquinamento, che rende l'ambiente inadatto per la sopravvivenza, l'arrivo di specie invasive, che concorrono per le risorse o cacciano le specie autoctone opppure trasmettono malattie precedentemente non presenti in quell'ambiente, e il cambiamento climatico.
Si rende dunque necessaria un'azione repentina ai fini di invertire la tendenza e di preservare e tutelare la quantità di specie viventi sul nostro pianeta.


Fonti:
http://treccani.it/vocabolario/antropocene_%28Neologismi%29/
https://it.wikipedia.org/wiki/Ecozona
https://www.wwf.it/il_pianeta/sostenibilita/one_planet_economy/living_planet_report_2018/index.cfm
http://assets.wwfit.panda.org/downloads/lpr_2018_sintesi_it_low.pdf

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